Mentre la portata della crisi canina scatenata dall’uragano Katrina è venuta lentamente a fuoco, Phyllis DeGioia è entrata in azione. A Madison, Wis., DeGioia si è immediatamente iscritta a un gruppo di soccorso per favorire un rifugiato di Katrina. Alla fine di settembre 2005, appena tre settimane dopo la tempesta, DeGioia aveva accolto due cani da uragano e aveva aiutato un terzo a trovare una casa adottiva con gli amici a Madison. Era entusiasta di dare ai cani una nuova prospettiva di vita. Quello che non poteva prevedere era la battaglia che lei e due degli animali avrebbero presto intrapreso contro la filaria.

I controlli di routine hanno rivelato che Callie, una razza mista in bianco e nero, e Bella, un mix di Corgi-Jack Russell, sono risultate entrambe positive alla filaria. Solo Clint, un barboncino, era senza filariosi.

“Sono stato certamente sorpreso di sentire che avevano la filaria”, dice DeGioia. “Non me l’aspettavo. Non credo che nessuno avesse previsto il vasto numero di casi positivi di filariosi cardiopolmonare provenienti dalla Louisiana e dal Mississippi “.

In effetti, i veterinari ora affermano che più del 60% dei cani evacuati dalla zona degli uragani sono positivi alla filaria. L’elevata incidenza è stata attribuita alla prevalenza di zanzare nel sud caldo e umido e che molti degli animali salvati potrebbero essere randagi, o almeno non sembrano aver ricevuto cure veterinarie regolari.

L’istruzione è diventata una componente chiave nel trattamento e nella prevenzione della filariosi cardiopolmonare nelle aree a bassa incidenza. Poiché alcune parti degli Stati Uniti vedono pochi casi di filariosi cardiopolmonare, è stato sviluppato un protocollo dalla dott.ssa Kate Hurley, direttrice di Shelter Medicine, University of California, U.C. Davis in collaborazione con il dott. Tom Nelson, presidente della American Heartworm Society e il professor Dwight Bowman, PhD, professore di parassitologia, Cornell University. Questi possono essere trovati sul sito Web di AHS, www.heartwormsociety.org e, se seguiti, possono contribuire a una guarigione sana e sicura per la maggior parte degli animali domestici.

“Ogni anno, cani e gatti muoiono inutilmente a causa di complicazioni di questa malattia molto prevenibile”, dice Nelson. “Volevamo rendere queste linee guida disponibili a tutti, in modo che l’intera professione veterinaria e il pubblico che possiede animali domestici avessero accesso alle informazioni basate sulla ricerca”.

Dopo essere risultati positivi, sia Callie che Bella furono trattate. Purtroppo, Callie ha sofferto di embolia polmonare, un coagulo di sangue nel polmone causato dai vermi morti che ostruivano le arterie, a metà dicembre ed è deceduta. Bella ha avuto un caso più lieve di Callie ed è andata meglio. È stata adottata dal gruppo di soccorso a fine novembre ed è andata meglio.

Oltre alla filaria, Bella soffriva di cancro alla ghiandola mammaria e ha dovuto rimuovere un tumore localizzato. Il suo primo follow-up ha mostrato che aveva ancora la filaria e le è stata somministrata un’altra iniezione di Immiticide. Come Callie, anche Bella ha avuto un’embolia, ma non si è rivelata fatale. L’embolia di Bella si è verificata così a lungo dopo aver ricevuto l’immiticida che il veterinario ha ritenuto che fosse correlata alla malattia stessa, non al trattamento.

“Abbiamo le dita incrociate”, dice DeGioia, aggiungendo che il recupero è stato comunque lento e doloroso, con Bella ora nel suo secondo periodo di attività limitata obbligatoria da sei a otto settimane.

Sebbene il processo di adozione sia stato un ottovolante emotivo per DeGioia, dice che non si pente di aver preso i cani. Ed è fiduciosa che almeno un cambiamento positivo a lungo termine emergerà dalla tragedia di Katrina. È una comprensione molto più approfondita della natura insidiosa della filaria.

“Non credo che molte persone fossero a conoscenza della malattia prima”, dice. “Ma ora è qualcosa che è al centro di tutto il mondo dei cani. Questa malattia è terribile. “